lunedì 5 gennaio 2009

CIAO

Il termine originale s-ciào esiste ancora in veneziano e nei dialetti veneti, usato come esclamazione o per esprimere rassegnazione e nel dialetto bergamasco, bresciano e ticinese per esprimere sollievo per uno scampato guaio.
La parola si è diffusa per il mondo a seguito delle migrazioni degli italiani, è una delle parole della lingua italiana più conosciute al mondo ed è entrata come saluto informale anche nel lessico tedesco (Tschao), ungherese (csáo), e scritto come čau nel ceco e slovacco. Questo saluto è diffuso anche in altri idiomi come il francese (Tchao), lo spagnolo (Chao) ed il portoghese (Tchau). Curioso notare come ciao, da saluto reverenziale e diretto a mettere in evidenza la differenza sociale tra due persone di classi diverse, sia diventato col tempo confidenziale e amichevole, tanto che usarlo oggi nei confronti di un professore o di una vecchia signora è considerato inappropriato e maleducato.

Salutare con un ciao corrisponderebbe quindi a "Servo Vostro".

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