Dalle ore zero del giorno 21 dicembre di ogni anno le giornate cominciano ad allungarsi. L'asse terrestre, nell'emisfero settentrionale, comincia a modificare la sua inclinazione rispetto al sole: l'inverno è al suo culmine, da quel momento si va verso la nuova stagione, comincia la primavera astronomica. L'eterno ritmo della natura, dopo averci fatto toccare il fondo delle giornate oscure e fredde, ci riconduce nuovamente verso la stagione del sole. Per gli antichi questo giorno, che chiamavano il solstizio d'inverno, cadeva il 25 dicembre e lo si celebrava con una festa ricca di strani significati. Tracce di celebrazioni "natalizie" legate a queste vicende cosmiche, alla nascita cioè dell'anno nuovo, si trovano intorno alla data del 25 dicembre, presso le primitive religioni persiane, fenice, siriane, peruviane, messicane, indù.
Il Cristianesimo inserì nelle proprie concezioni religiose tradizioni popolari preesistenti, e fu così che il giorno natalizio del dio solare e agricolo dell'Egitto e della Persia, cadente nel solstizio d'inverno. Non fu facile, però, perché utilizzare la data del 25 dicembre significava mettersi in contrasto col racconto evangelico di S.Luca, il più completo sull'argomento, il quale narrando di pastori che passano la notte all'aperto evocava piuttosto un ambiente primaverile, che non il freddo periodo invernale. Poi c'era la precedente tradizione cristiana che fissava la nascita di Cristo in un giorno di primavera: Clemente di Alessandria l'aveva stabilita il 19 aprile, altri padri della Chiesa il 18 aprile, altri ancora il 29 maggio e il 28 marzo. La data del 25 dicembre fu ricavata calcolando gli anni di Cristo a ritroso, partendo cioè dalla cifra "magica" di 33, quanti sono gli anni che il figlio di Dio avrebbe trascorso sulla terra. Essendo stata fissata in precedenza la morte di Cristo al 25 marzo, presumendo dunque che essa fosse caduta 33 anni esatti dopo la sua incarnazione, che quindi veniva fissata anch'essa a un 25 marzo, la nascita non poteva essere avvenuta che nove mesi dopo la sua incarnazione nel ventre di Maria e precisamente il 25 dicembre.La festa della Natività di Gesù, il Natale, quale lo conosciamo oggi, è divenuta la maggior festa ufficiale della cristianità solo in tempo relativamente recente. Le sue prime tracce come festività cristiana si incontrano solo intorno al terzo secolo dopo Cristo e il suo definitivo affermarsi solo a metà del quarto secolo. L'osservanza della festa natalizia fu introdotta in Antiochia solo verso il 375 dopo Cristo e in Alessandria solo dopo il 430.
Vangeli
In quei giorni uscì un editto di Cesare Augusto per fare il censimento di tutto l'Impero. Questo primo censimento fu fatto mentre Cirino era preside della Siria.E andavano tutti a dare il nome, ognuno alla sua città. Anche Giuseppe andò a Nazaret di Galilea, alla città di David, chiamata Betlem, in Giudea, per esser lui del casato e famiglia di David, a dare il nome, insieme con Maria a lui sposata in moglie, la quale era incinta. E avvenne che, mentre ivi si trovavano, si compì per lei il tempo del parto; e partorì il figlio suo primogenito, lo fasciò e lo pose in una mangiatoia, perché non trovarono posto nell'albergo. E nello stesso paese c'erano dei pastori che pernottavano all'aperto e facevano la guardia al loro gregge. Ed ecco, apparve innanzi ad essi un angelo del Signore e la gloria del Signore rifulse su loro e sbigottirono per gran timore. E l'angelo disse loro:- Non temete, che eccomi a recarvi l'annunzio di grande allegrezza la quale sarà per tutto il popolo; infatti oggi v'è nato un Salvatore che è Cristo Signore, nella città di David. Questo per voi è il segnale: troverete un bambino avvolto in fasce, giacente in una mangiatoia.E a un tratto si raccolse presso l'angelo una schiera della milizia celeste che lodava Dio dicendo:-Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà-.E poi che gli angeli si furono ritirati da essi verso il cielo, i pastori presero a dir tra loro:-Andiamo sino a Betlem a veder quant'è accaduto, come il Signore ci ha manifestato-.E andarono di buon passo e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino giacente nella mangiatoia. E vistolo, si persuasero di quanto era stato detto loro di quel bambino. E quanti ne sentirono parlare, stupirono delle cose riferite loro dai pastori. Maria poi riteneva tutte queste cose, collegandole in cuor suo. E i pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quel che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
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