Il dato sui reattori a rischio sismico, il 20% dei 440 tuttora in funzione, e' fornito da un documento della World Nuclear Association, che riunisce i principali costruttori: "Ma l'essere in un'area sismica non costituisce di per se' un problema - si legge nel rapporto - gli impianti sono progettati per resistere al peggior sisma che si puo' verificare ragionevolmente nell'area". Oltre a quelli in attivita', anche 62 impianti ora in costruzione sorgono vicino a faglie conosciute, così come molti dei 400 per cui sono state chieste le autorizzazioni come ad esempio quello che dovrebbe sorgere in Turchia e il cui progetto, secondo una dichiarazione del premier Erdogan, non subira' variazioni.
Secondo l'associazione praticamente tutti i reattori giapponesi sono a rischio 'alto' o 'molto alto' di essere soggetti a un forte terremoto nei prossimi 50 anni. Al massimo livello di rischio ci sono anche sei reattori a Taiwan e quattro negli Usa, di cui tre in California e uno nello stato di Washington. Hanno rischio da alto a moderato anche un reattore in Pakistan e uno in India, oltre a quelli in programma in Iran. Per quanto riguarda l'Europa invece nessuna delle centrali sorge in zone considerate a rischio, tranne alcuni reattori sperimentali nel Sud est della Francia.
LE CENTRALI NUCLEARI NEL MONDO - Sono 442 i reattori nucleari attivi nel mondo, concentrati in 29 Paesi e costruiti da un piccolissimo gruppo di aziende (non arrivano a una decina). L'Europa occupa un ruolo di primo piano, con 148 reattori attivi in 16 Paesi. La produzione mondiale complessiva e' pari a 375.000 GW(e).
Per scoprire dove si trovano le centrali che producono energia nucleare a livello mondiale, potete consultare una mappa interattiva che indica tutte le centrali costruite dal 1953 ad oggi. E' possibile filtrare i risultati di ricerca evidenziando solo le centrali attive, inattive o in fase di costruzione. La mappa segnala anche l'energia nucleare generata, il numero di reattori disponibili e il tipo di centrale.
Alla fine si tratta solo di riscaldare acqua per far girare delle turbine che devono produrre elettricità. Ma non è che è esagerato mettere in moto una reazione nucleare per fare l'acqua calda? E' pericoloso? Conviene realmente? Si può fare diversamente? La Storia comincia nel 1953 e le intenzioni erano ottime: atomi per la pace - diceva Eisenhower - sottrarre l'atomo al controllo militare e usarlo per fare l'elettricità. Andò tutto bene per molti anni, poi successe quello che non doveva succedere: gli incidenti. Sellafield, Three Miles Islands, Chernobyl. E fu così che cominciò un lento declino del sistema. Nel 2002 l'ultima punta massima di produzione elettronucleare. Nel mondo i reattori sono 436: 8 in meno rispetto al 2002. Stanno invecchiando e nessuno si affretta a rimpiazzarli. Dal 1979 negli Usa non sono state più costruite centrali nucleari. Bush aveva promesso un rilancio dell'elettronucleare ma non se ne fece niente: l'investimento troppo rischioso per le banche e i soldi pubblici in giro ce ne sono pochi per via della crisi. Barak Obama taglia gli incentivi all'atomo e punta su rinnovabili e efficienza energetica. Stessa cosa fa la Germania dove una legge del 2002 stabilisce che non si costruiscono più centrali e i reattori esistenti man mano che giungono a fine vita si spengono. Intanto però si devono ancora fare i conti con le scorie. Di quanto costi poi il nucleare in termini di salute delle persone sembra meglio non parlarne. L'azione dell'Oms è blindata da un accordo del 1959 con L'AIEA (Organizzazione internazionale per l'energia atomica) che a sua volta dipende dal Consiglio di sicurezza dell' Onu: in poche parole quello che sappiamo degli effetti del nucleare sulla nostra salute dipende dagli interessi dell'industria atomica. E la Francia con 58 reattori? Non è per niente indipendente per quanto riguarda l'energia e i problemi sul territorio sono tanti. Ma l'industria nucleare - francese, americana - è sempre in piedi e preme da tutte le parti per costruire. In Italia si sta parlando di rinascimento nucleare, ci siamo affidati ai francesi perché ci hanno detto che le loro centrali sono le più sicure, è vero? E poi quando saranno terminate la nostra bolletta elettrica sarà veramente più bassa?
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