Termovalorizzatore: parola che si sente spesso da quando i rifiuti in Campania sono diventato una tragedia nazionale. In italia a tuttoggi ce ne sono 50 operativi, 3 in costruzione (quello di Acerra è vicino alla zona in contestazione) e almeno altri 5 sono in progettazione. ma cosa sono esattamente e che differenza c'è con il vecchio inceneritore? Quattro sono i possibili sistemi di smaltimento rifiuti.
INCENERITORE
sono impianti di smaltimento che bruciano immondizia senza produrre energia. Fino al 1997 in Italia ce n'erano circa 35 (alcuni recuperavano energia anticipando le normative), poi una direttiva della Ue ha reso obbligatorio il recupero del potere termico dei rifiuti, cioè i termovalorizzatori. Nel linguaggio comune si tende spesso a confondere gli uni con gli altri.
TERMOVALORIZZATORE
Dove c'è un termovalorizzatore, circa il 15-20 % dell'elettricità consumata nella zona interessata deriva dai rifiuti, assieme al 10 % del calore. le emissioni inquinanti sono basse. nell'area di Milano per esempio, quelle ascrivibili al termovalorizzatore sono un millesimo di quelle generate da traffico, riscaldamento ed industrie. oggi nei termovalorizzatori finisce solo il 10 % dei 30 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno.
GASSIFICATORE
In italia ce ne sono 10 in fase di costruzione. I rifiuti si bruciano con poco ossigeno, ottenendo gas metano: Qui gli inquinanti, invece che liberarsi nell'aria, rimangono nel gas, che va quindi depurato (per evitare lo stesso problema di emissioni). Il gassificatore richiede poi un apporto costante e omogeneo di rifiuti, mentre quantita e tipo di immondizia variano con le stagioni.
PIROLISI
Diffuso negli Stati Uniti ed Islanda è un sistema basato sul processo della dissociazione molecolare. E' simile al gassificatore , ma qui il gas si ottiene senza ossigeno, a temperature più basse (400 °C) di quelle dei termovalorizzatori (1.100 °C ). Le concentrazioni degli inquinanti emesse in atmosfera sono però le stesse di quelle raggiunte dagli impianti di termovalorizzazioni più avanzati.
Il mistero chiamato CIP6 ...Correva l'anno 1992, quando il Comitato Interministeriale Prezzi (CIP) emise una delibera (la numero 6), con la quale stabili' una maggiorazione del 6% del prezzo dell'elettricità pagato dai consumatori finali. Il ricavato avrebbe dovuto essere utilizzato per promuovere le energie rinnovabili, acquistandole dai produttori ad un prezzo superiore a quello di mercato....invece CONTINUA
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