Alla centrale nucleare di Fukushima, i due robot inviati in "missione" dagli Usa hanno portato a termine la loro prima ricognizione. I dati raccolti non sono confortanti. L'Agenzia giapponese per il nucleare oggi certifica che le barre di combustibile dei reattori 1 e 3 sono parzialmente fuse. Ma desta forti preoccupazioni anche il reattore 2, dove i robot adibiti alla misurazione della radioattività degli ambienti per decidere poi sull'accesso dei...
Le radiazioni sono costantemente intorno a noi, in casa, in ufficio, in natura, ovunque. Sono quindi un fenomeno presente nell'ambiente non sempre da demonizzare.
E' necessario distinguere le radiazioni pericolose per la salute dell'uomo dalle altre, ed infine distinguere tra le radiazioni pericolose quelle che, per ragioni mediche, possono salvare vite umane o fornire servizio all'umanità (risonanza magnetica, lastre, laser ecc.).
Facendo una breve lista di oggetti comuni fonti di radiazioni, si comprende come ci seguano nella nostra vita di ogni giorno:
- tv, radio, telefonia mobile, elettrodomestici
- le mura delle nostre abitazioni (radon)
- ripetitori radio-tv
- raggi UV del sole
- antenne cellullari e televisive
- esami radiologici e medicina nucleare
- continui raggi cosmici
- elettrodotti
- reattori nucleari
- rocce
Esistono tre possibili fonti radioattive, due di queste naturali e l'ultima prodotta dall'artificio umano:
- dallo spazio, dalle stelle e dal Sole (fonte naturale)
- dalle rocce (fonte naturale)
- da alcuni prodotti dell'uomo come i telefoni cellulari, le antenne, gli elettrodomestici, il nucleare ecc. (fonte artificiale)
Le radiazioni si misurano su una scala micrometri che ne misura la "larghezza d'onda".
Le radiazioni nocive per l'uomo sono sicuramente le "radiazioni ionizzanti". Queste radiazioni sono i raggi x ed i raggi gamma, possono generare tumori e provocare la rottura dei legami chimici del Dna inducendo mutazioni genetiche nell'individuo. Le radiazioni ionizzanti sono misurate in Becquerel (Bq), un'unità di misura che ritroviamo nelle descrizioni dei grandi disastri nucleari come Chernobyl. 1Bq corrisponde a una disintegrazione al secondo. Una concentrazione di 100 Bq/m3 significa quindi che 100 atomi si disintegrano ogni secondo in 1 m3 di materiale o ambiente in questione.
Il radon è la maggiore dose di radioattività a cui è esposto normalmente un uomo. E' un gas sprigionato da minerali radioattivi presenti sulla crosta terrestre ed in alcuni materiali da costruzione. Infiltrandosi nelle case diventa la fonte di emissione di particelle alfa e di raggi gamma. Questi elementi liberi nell'aria entrano nell'organismo tramite la respirazione, danneggiando i tessuti interni. Si stima che il Radon casalingo provochi tumori con la stessa incidenza del fumo delle sigarette. E' quindi un fenomeno da temere. Il radon presente in una casa proviene dal suolo sul quale essa è costruita. Come qualsiasi gas penetra attraverso le spaccature che si formano con il tempo, lungo le tubature o attraverso le giunture tra i muri. In alcuni casi, il radon può arrivare dagli stessi muri qualora siano stati costruiti con materiali radioattivi, o dall'acqua dei rubinetti in presenza di falde acquifere in zone vulcaniche. Il radon è quindi una delle principali cause della formazione di tumori polmonari. L'Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha inserito nel primo gruppo degli agenti cancerogeni conosciuti. Areare spesso le stanze per evitare l'accumulazione di radon in ambiente chiuso. La concentrazione del radon all'aria aperta è pressoché nulla, mentre tende ad accumularsi negli ambienti chiusi dove mediamente l'uomo passa almeno l'80% del proprio tempo. Il problema radon è presente maggiormente nelle regioni italiane densamente abitate come Lombardia, Lazio con 100-120 Bq per metro cubo e Campania e Friuli con 80-100 Bq/m3. Nel resto delle regioni si rileva un livello di radon medio tra 20 e 80 Bq/m3
Agli inizi del XVI secolo si era già constatato che alcuni minatori erano affetti da una patologia polmonare cronica, denominata la "malattia dei minatori". Nella prima metà del XIX secolo, nella regione mineraria della Sassonia tale patologia veniva chiamata "malattia dello Schneeberg“. Nel 1879, per la prima volta fu ipotizzata la diagnosi per questo male: cancro ai polmoni, anche se la causa rimaneva ancora sconosciuta. Intorno al 1900 si individuò l'elemento "radon" e si fecero le prime scoperte sul principio della radioattività: in seguito si osservò anche che le radiazioni ionizzanti possono provocare tumori. Solo negli anni '50 si svelò il mistero dei minatori dello Schneeberg: grazie ad indagini epidemiologiche su lavoratori di miniere d’uranio si scoprì che il radon e i suoi prodotti di decadimento sono in grado di provocare il cancro polmonare.
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