mercoledì 28 luglio 2010

QUALCHE GIORNO A FURORE

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"Eravamo giunti a Furore per caso. Giacomo stava svolgendo un lavoro per l'Università. Stava realizzando un ipertesto nel quale voleva costruire una specie di struttura narrativa 'forte' che raccontasse, oltre le solite valutazioni scientifiche che una ricerca universitaria richiede, anche la storia più nascosta, per così dire, del paese.

E per far questo aveva deciso di conoscere meglio l'oggetto di questo eventuale racconto.

Ci venimmo in vacanza con i nostri figli per un certo periodo di tempo. Da quel momento siamo stati coinvolti, è proprio il caso di dire, dal paesaggio, dalla bellezza, ma, soprattutto dalla casa.

Il sindaco di Furore ci aveva parlato di Vittorio, un suo amico d'infanzia, emigrato a New York che era tornato dall'America ed aveva intenzione di vendere la sua vecchia casa perchè ormai definitivamente trasferito negli Stati Uniti.

Fui letteralmente rapita dalla casa e dal suo incredibile fascino. I muri, la balconata verso il mare, il cortile con la sua pergola di vite, gli alberi, l'erba, le stanze ricoperte dalle volte, la campagna che s'avviava dolcemente verso l'autunno e il panorama da capogiro mi stordirono in un'emozione fortissima. Guardando verso il basso sembrava di stare in aereo o in deltaplano e volare in picchiata verso il Fiordo e il mare.

Le vecchie case parlano intensamente al nostro io più segreto, raccontano la loro storia, ci scelgono, ci trasmettono sentimenti a volte indecifrabili ma forti. Capii che non avrei potuto fare a meno di vivere in quella casa.

E' stato difficile comprarla perchè vi erano molti acquirenti. E' stato Vittorio a decidere di darla a noi. Lo telefonai a New York. Non so bene cosa gli dissi. Ma lui si convinse e mi promise che la casa sarebbe stata mia. E così è stato.

Piansi di gioia."                    Antonia

DAL SITO: http://www.stregatti.it/

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…qualche giorno di ferie a Furore.

Siamo stati nel B&B “Gli Stregatti” , vista mozzafiato, paesaggio indimenticabile, vicino al Fiordo di Furore.

La mattina un bella passeggiata ai giardini di villa Cimbrone a Ravello, poi la sera a cena ad Amalfi.

E' stato bello girovagare con calma fra le stradine di Ravello scoprendo angoli fioriti e splendidi mosaici.
Ma la visita alla città di Ravello presuppone soprattutto una visita nelle sue due famose ville: villa Rufolo e villa Cimbrone. Le immagini di queste due ville hanno fatto sicuramente il giro del mondo, ma poterle ammirare dal vivo è veramente unico. 

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Villa Cimbrone, forse meno nota, ma, a mio parere, splendida. La villa deve il suo sfarzo all'inglese Beckett che, dopo averne acquistato i ruderi nel 1904, la riedificò secondo lo stile di Villa Rufolo. Appena superato il portone d'ingresso ci si trova dinnanzi ad uno splendido edificio inserito in un enorme giardino fiorito. E' possibile visitare il chiostro e la piccola cripta affacciati direttamente sul golfo di Maiori. Proseguendo la visita è possibile passeggiare nei giardini ornati di fiori, fontane e statue fra cui un monumento a Bacco e la Grotta di Venere, dove sono seppellite le cenere del gentiluomo inglese. Al termine del giardino ci si trova di fronte ad uno splendido belvedere a picco sul mare. Dalla terrazza è, infatti, possibile ammirare la parte di costiera amalfitana che da Maiori arriva sino ad Amalfi, passando per Minori ed Atrani….sembra di abbracciare l’Infinito.

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Arriviamo ad Amalfi nel tardo pomeriggio e dopo aver lasciato gli zaini al B&B “Gli Stregatti” di Furore, dove passeremo la notte, ce ne andiamo a zonzo per la città. Riusciamo a parcheggiare non vicino. Non ci facciamo intimorire ne dalla lunga strada e ne dalla ripida scalinata in cima alla quale ci aspetta il bel  Duomo; non ci infastidiscono, anzi ci piacciono, i tanti negozi turistici lungo la strada centrale che percorriamo fino alla parte alta del paese, dove sentiamo sotto i nostri piedi e sotto l’asfalto della strada un rumore di acqua che scorre. Incuriositi proseguiamo fino ad arrivare a vedere il fiume che scorre all’aria aperta e in aperta campagna e che è stato imprigionato prima che entrasse nella città.

Finiamo la serata a cena in una piccola pizzeria, di fronte la scalinata del duomo insieme a tanti turisti stranieri, tanti in questo periodo estivo.

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Amalfi è una città turistica, la senti viva e pulsante, la senti appartenere ai suoi abitanti prima che ai turisti. E’ bella, degna della sua storia e della fama che gode.

Il giorno dopo rientriamo a Salerno, la strada è tutta curve, la costa in questo tratto è suggestiva e affascinante. Dal finestrino vedo scorrere un paesaggio imponente, vedo passare paesi come Erchie sul mare e Cetara che mi lasciano il desiderio di tornare.

Costiera amalfitana – Wikipedia 

http://furore.starnetwork.it/

http://www.comune.amalfi.sa.it

Villa Cimbrone

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