Il nostro cervello interpreta i suoni ‘posizionandoli’ nello spazio dandoci così la possibilità di capire da dove arriva. Questi file che ascolterete tra poco ingannano in qualche modo il cervello facendovi percepire i suoni in uno spazio 3d molto ampio. Quando ascolterete l’audio del parrucchiere vi sembrerà che qualcuno schiocchi le dita proprio dietro di voi. Io la prima volta che l’ho ascoltato mi sono realmente girato credendo che qualcuno mi chiamasse. Ascoltate questo video SOLO CON LE CUFFIE altrimenti l’effetto non potrà essere apprezzato….
Questa particolare tecnica di registrazione si chiama olofonia. Essa permette di riprodurre un suono “quasi” come viene percepito dalle orecchie dell’uomo.
Un orecchio artificiale
Di che si tratta? Di uno speciale microfono brevettato nel 1983 da Umberto Maggi, produttore discografico di Rovigo, inventore, ed ex musicista dei Nomadi. L'holophono simula il funzionamento dell'orecchio, tenendo conto di come avviene la decodifica dei suoni a livello cerebrale. Ed è per questo che l'ascoltatore riesce poi a ricostruire un'immagine sonora tridimensionale, proprio come fanno gli occhi quando si trovano di fronte a un ologramma. L'unico limite è che l'ascolto deve avvenire in cuffia.
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